Molte sono le pietanze in agrodolce, la più conosciuta è sicuramente la caponata; ma quali le origini!
La
salsa agrodolce trova il luogo ideale. proprio in Sicilia, dove diventa una tecnica di grande
vigore, sostituendo l’aceto con gli agrumi e il miele
con lo zucchero e da qui si diffonderà, in altre regioni del Mediterraneo.
L’abilità del cuoco del
tempo era quella di mescolare ingredienti e tecniche di cotture, per
ottenere un piatto bilanciato nel gusto, negli ingredienti e nella consistenza.
Accanto alla nuova cucina sorse
la letteratura gastronomica: La
Sicilia dà i natali ad
importanti personalità del mondo culinario i due cuochi Labdaco di Siracusa e
Meteco Siculo, quest'ultimo, autore del primo libro di cucina della storia e
Archistrato di gela ( o di Siracusa ?), considerato il padre dei critici
dell’arte culinaria che scrisse il noto poema “Gastronomia”, nel quale elenca cibi e vivande, incontrate
durante i suoi lunghi viaggi ma concludendo che solo in Sicilia ha trovato il
buon gusto”.
Questa salsa, quindi, ha un sapore antico che narra non solo la
storia e la gastronomia ma anche la scienza dietetica: La logica del
temperamento per gli opposti e i metodi di conservazione, lo zucchero e l’aceto, che preservano i cibi dal deterioramento e ne
prolungano il tempo di consumo, permettendo di gustar la pietanza nella sua pienezza.
(l’agrodolce va consumato almeno dopo un giorno di riposo e assestamento; più passano i giorni più è buono).
(l’agrodolce va consumato almeno dopo un giorno di riposo e assestamento; più passano i giorni più è buono).
Nessun commento:
Posta un commento