sabato 5 marzo 2016

E mio padre ci insegnò ad amare Favignana



            
Favignana, una miscela di storia, natura e cultura locale, diceva sempre.
Mio padre, che ha avuto" una corrispondenza di amorosi sensi" con la sua terra, si è sempre preoccupato di farci conoscere e amare questo splendido paradiso e ci raccontava, spesso, delle  origini di quel fazzoletto di terra, del vento Favonio, che spesso soffia sull'isola, determinandone il clima e dando il nome all'isola; e dei Fenici che la chiamavano Katria e dei Greci, che la chiamavano Aegusa, isola delle capre per la quantità di capre selvatiche, che pascolavano nell'isola. Ma ci raccontava soprattutto, della sua infanzia e dell' adolescenza, vissuta con gli amichetti, con i quali trascorreva interi pomeriggi alla ricerca di grotte dove si diceva fossero nascosti i bottini dei pirati, e quanto vivevano la natura selvaggia, anche se spesso difficile, inerpicandosi su per la montagna. Ma il momento più bello, diceva, era quello dei tuffi o della pesca di ricci, in quel mare limpido e incontaminato. 
La farfalla,  a cui l'sola, per la sua forma, somiglia, permetteva di scorazzare tra i sentieri sterrati, tra campi e cave di tufo, tutto a cielo aperto, con i giardini infossati che, proprio per la protezione dal vento, davano frutti e prodotti straordinari, ci ripeteva. Non ci si annoiava mai! E le spedizioni  alla tonnara? Veramente rocambolesche perché, lui e i suoi amichetti, dovevano evitare che, in paese, si accorgessero della loro assenza, che i guardiani dello stabilimento li scoprissero e, nel suo caso, che la madre ne venisse a conoscenza, dopo il triste evento, la morte del fratellino, che aveva ingerito, per gioco, gli scarti della lavorazione del tonno. 


E che dire del carcere! incuriosiva lui e i suoi compagni di gioco incuriosiva e, nello stesso tempo, li spaventava perché, così si diceva in paese, dentro c'erano quelli che avevano  tradito la patria, che volevano uccidere il capo del governo e i mafiosi.



Amatela, ripeteva, è la nostra casa, il nostro rifugio e...assaporatela:




La costa alterna aree sabbiose a scogliere sul mare, e si trovano splendide calette, grotte bellissime, antri e insenature, raggiungibili solo a nuoto o via mare, e soprattutto, un mare cristallino, di un blu indescrivibile e con fondali ricchi di banchi di corallo rosso, tesori naturalistici ed archeologici. E il cibo? Il pesce la fa da padrone, arricchito dalle verdure e dai profumi delle erbe aromatiche, spontanee, che, nella nostra isola, trovano l'habitat migliore: Il cuscus, i frascatole, gli spaghetti con i ricci, con le patelle, con l’aragosta, le polpette di tonno, la parmigiana di tonno, la nunnata ( frittelle di neonata) e le altre ricette, che apprezzerete anche voi, ne sono certo! .

2 commenti:

Lukas ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Lukas ha detto...
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