E anche le sarde a beccafico, a casa dei nonni, avevano una preparazione alla catanese e personalizzata: Le sardine, aperte a libro, contenevano un ripieno di pangrattato, uovo sbattuto e caciocavallo, questi ultimi ingredienti, fortemente punitivi del gusto del pesce, sosteneva mio padre.
E quindi avveniva, sembrava una scenetta comica, che lui preparasse la ricetta alla palermitana e mia madre la sua; sicuramente vi chiederete, e voi figli? I miei fratelli preferivano la ricetta alla catanese perché, contenendo l'impasto di uovo e il formaggio, somigliava alla frittata, e fritti in padella, secondo loro, era più buona, dicevano, e saziava di più; io e mia sorella Agnese preferivamo la ricetta palermitana perché, lo ripeteva sempre mia sorella, aveva un gusto prelibato, leggero e gli aromi di alloro e il succo di limone, spesso sostituito con quello di arancia, davano un particolare sapore.
Quando arrivammo nel palermitano, mia madre, stranamente, forse adeguandosi al nuovo ambiente, preparava la ricetta locale e quando, un giorno, mia sorella Agnese le chiese come mai avesse cambiato abitudine, mia madre rispose: "Per rispetto ai nonni che non avrebbero capito, si sarebbero sentiti a disagio e colpevoli di creare screzi tra me e vostro padre; l'avrei fatto molto prima, i sardi a beccafico alla palermitana contengono anche l'uva di Corinto che, come sai, possiede molte proprietà benefiche, per la salute e per la bellezza." Mia madre non si smentiva mai!
E "i sardi a beccafico ,alla palermitana, sono ancora oggi il piatto di casa che, oltre ad essere molto buono e anche scenografico.
Quando arrivammo nel palermitano, mia madre, stranamente, forse adeguandosi al nuovo ambiente, preparava la ricetta locale e quando, un giorno, mia sorella Agnese le chiese come mai avesse cambiato abitudine, mia madre rispose: "Per rispetto ai nonni che non avrebbero capito, si sarebbero sentiti a disagio e colpevoli di creare screzi tra me e vostro padre; l'avrei fatto molto prima, i sardi a beccafico alla palermitana contengono anche l'uva di Corinto che, come sai, possiede molte proprietà benefiche, per la salute e per la bellezza." Mia madre non si smentiva mai!
E "i sardi a beccafico ,alla palermitana, sono ancora oggi il piatto di casa che, oltre ad essere molto buono e anche scenografico.
“Sarde
a beccafico” alla palermitana
Ingredienti:
sarde, cipolla, uva di Corinto, pinoli, pangrattato abbrustolito (con un filo
d’olio e un filetto di acciughe salate), sale e pepe.
Sarde: squamare, eviscerare, eliminare la testa e le lische
delicatamente, passare sotto l’acqua e aprirle a libro, mantenendo la coda.
La farcitura: In padella dorare della cipolla tritata con un poco
d’olio extravergine d’oliva, aggiungere il pangrattato abbrustolito, i pinoli, l’uva
di Corinto, sale e pepe,buccia di limone grattugiata e quindi amalgamare bene.
Preparazione: Dopo aver adagiato sulle sarde un po’ di ripieno,
arrotolarle con il codino verso l’alto e fermarli con uno stuzzicadenti;
disporle allineate in una teglia oleata, l’una accanto all’altra, alternandole con foglie di alloro e irrorate con un intingolo a base di olio, sale e succo di limone . Riscaldato bene il
forno, far cuocere le sarde, per circa 10 minuti.
Nessun commento:
Posta un commento