E’
nitido il ricordo, scorgo la sagoma del mio nonnino che, come tutte le sere verso
il calar del sole, con il suo compagno di viaggio, il suo “fedele” ciuco, carico di frutta e ortaggi, si avvicina a
casa. Aspettavo il suo ritorno sempre con grande gioia e curiosità: la mia
merenda dipendeva da ciò che avrebbe portato, ma quasi sempre sceglievo i fichi.
Anche mia madre, da quando il nonno era rimasto solo, aspettava il suo arrivo per preparargli il pasto, per lui il pranzo; il primo era costituito, quasi sempre, da zuppe o dalla pasta con pomodoro, melanzane e basilico, oggi alla Norma, i cui ingredienti erano stati raccolti poche ore prima, (si sentiva, pungente, l’odore erbaceo dei pomodori rossi e maturi), seguito da pollo o coniglio in tegame.
Anche mia madre, da quando il nonno era rimasto solo, aspettava il suo arrivo per preparargli il pasto, per lui il pranzo; il primo era costituito, quasi sempre, da zuppe o dalla pasta con pomodoro, melanzane e basilico, oggi alla Norma, i cui ingredienti erano stati raccolti poche ore prima, (si sentiva, pungente, l’odore erbaceo dei pomodori rossi e maturi), seguito da pollo o coniglio in tegame.
Mio nonno, dolce e affettuoso, mi chiamava la fatina, era il mio amico, il mio compagno di chiacchiere: dopo aver cenato, gli raccontavo la mia giornata e lui mi raccontava le favole, penso le inventasse al momento. Che tenerezza il mio nonnino, era proprio mio amico!
E
se vi proponessi la ricetta della pasta alla Norma della mia famiglia, con
qualche notizia sui pomodori e le melanzane?
La pasta alla Norma non ha solo il gusto delle melanzane, del pomodoro e
della ricotta salata ma porta sempre l’esperienza e il sapore delle
radici di famiglia: Semplice, appetitosa,
stagionale, insomma è il trionfo di sapori estivi e freschi della mia Sicilia.
Ingredienti
Pomodori
maturi e di stagione
( per la preparazione di sughi preferibili sammarzano
o datterino)Melanzana, definita la carne dei poveri ( preferibile la violetta lunga palermitana dal sapore delicato e un po’ piccante e di polpa soda che non si sfalda come invece succede a quella tonda, a pasta bianca che, a Palermo, è chiamata tunisina e le cui fette, dopo averle impanate, si gustano come cotolette).
Olio extravergine d’0liva, sale e foglie di basilico
La ricotta salata
Pasta: maccheroni
Preparazione
Salsa: Dopo aver pelato i pomodori, tolti i semi, tagliati
a pezzetti e schiacciati con la forchetta, fateli cuocere in padella con
olio d’oliva, uno spicchio d’aglio e sale. Lasciate cuocere, per dieci minuti
finché, addensandosi, non sia pronta. Melanzane: tagliare a fette, cospargere di sale, farli spurgare per circa quindici minuti, quindi sciacquarli e farli scolare; friggere in padella con olio d’oliva e asciugarle su carta assorbente.
La pasta e il piatto: Cuocere la pasta e, a 2-3 minuti dalla cottura, scolarla e trasferirla nella padella per farla amalgamare con il sugo. A cottura ultimata, preparare i piatti: sui maccheroni,aggiungere le fettine di melanzane, le scaglie di ricotta salata e due tre foglie di basilico. A tavola, si pranza!.
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