Era stata mia madre a
parlarmi del Monastero di clausura SS Annunziata di Paternò dove erano state create i dolci, le “ lune” e i”biancomangiare” le cui ricette, le suore, finché
hanno potuto, hanno tenute segrete all'interno delle mura; e di come le stesse erano state divulgate in paese,
attraverso le donne, che erano state chiamate dalle suore, impegnate
in cucina per preparare queste delizie, per i lavori pesanti. Le lune, in particolare, chiamate anche lune di
Maometto, dolci a forma di mezzaluna, sono il dolce di Natale dei paternesi che
fatta propria la ricetta, col tempo, ricordava mia madre, l’avevano rivisitata,
nei suoi ingredienti originari, infatti un ripieno di fichi secchi, ridotti a pasta, miele, arancia, limoni canditi, pinoli, noci, mandorle, aveva perso la frutta candita, sostituita con l'uva passa e l'aggiunta del marsala. I giorni che precedevano le festività era un andirivieni di donne che preparavano le lune e altri dolci natalizi, e lo stesso avveniva a casa dei nonni dove mia madre e le zie, alle prese con la preparazione
dei dolci, mi permettevano di aiutare e curiosare: Ero sempre lì, porgevo gli ingredienti e osservavo come impastavano la
farina e mescolavano i vari elementi ma soprattutto quando, con le formine di
latta o di legno, creavano i dolcetti che, con le mani, agili ed esperte, venivano arricchiti da decorazioni, particolarmente fantasiose.
E le "lune", insieme "u cucciddatu palermitanu" ai “bocconcini d’arancia mandorlata, arricchiscono la mia tavola nel periodo natalizio e sono i dolci che offro, come buon augurio, agli amici.
Le lune
Ingredienti
Pasta: 1 kg.
di farina 00, zucchero g.400, 1 bustina lievito per dolci, burro g. 250, 3
bicchieri di latte tiepido,
Condimento:1 kg di fichi secchi, 250 g. di nocciole tostate e
tritate, 250 g.
noci tostate e tritate e 250 g.
di mandorle tostate e tritate, 150
g. di pistacchi di Bronte tritati, un cucchiaio di uva
passa, 200 g.
di scorza d’arancia grattugiata 250
g. di zucchero, 2 cucchiai di miele all'arancia e un bicchiere d’acqua e/o marsala.
Preparazione
Partiamo dal condimento che
deve essere preparato uno o due giorni prima dell’esecuzione, essendo un’operazione
lunga.
Condimento: Tritate grossolanamente i fichi secchi e versateli
in una pentola insieme alle nocciole, noci, mandorle, pistacchi di Bronte, tritati ( se
non trovate pistacchi italiani, piuttosto non metteteli) e l’uva passa; aggiungete la scorza di arancia grattugiata ,
lo zucchero, il miele e un bicchiere d’acqua. Mescolate e mettete sul fuoco,
cuocete per circa 15 minuti, girate, ogni tanto, per evitare che si attacchi,
quindi lasciate raffreddare e conservate in frigo. (Mia madre preparava il
composto di sera, lasciandolo in balcone, tutta la notte, a pentola coperta,
per farlo raffreddare e amalgamare, come diceva lei, “al sereno” cioè al freddo
naturale dell’ inverno).
Il condimento si mantiene
anche una settimana; sappiate che potete conservarne una parte in congelatore,
per qualche mese, io lo faccio, ciò vi
permetterà di poter preparare ancora dolci a carnevale.
Pasta: Impastate la farina con il burro, a temperatura
ambiente, e il lievito per dolci. Sciogliete lo zucchero nel latte tiepido e
versate lentamente nella farina, quindi impastate fino ad ottenere un composto omogeneo e consistente.
Esecuzione
Accendete il forno e
portatelo a 180° e intanto stendete con il mattarello, su un piano infarinato,
la pasta e formate, con una base
circolare ( io uso una tazza per il caffelatte) dei dischi di pasta: Sistemate
sulla metà del disco un cucchiaio di ripieno e copritelo con l’altra metà,
quindi sigillate bene con i rabbi della forchetta, formando una mezza luna e
adagiatela sulla teglia. Dopo aver preparato tutte le paste, infornate per circa 20 minuti e prima di tirarli fuori dal
forno, spennellate con l’uovo sbattuto che renderà i dolci dorati. A cottura
finita, sfornateli, spolverateli con lo zucchero a velo e fateli raffreddare.
La ricetta originale
"Lune", ricetta originale, del 1819, delle suore del monastero della SS Annunziata di Paternò.
"Lune", ricetta originale, del 1819, delle suore del monastero della SS Annunziata di Paternò.
Dosi: 1 rotolo ( corrisponde a 8oo g.) e 1 oncia (corrisponde a 25 g.).
La ricetta: farina rotolo ( maiorca), zucchero once 10, sugna
once 10, uova 3, miele ¼ di rotolo, una parte di uva e 2 parti di fichi.
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