Anche se è un piatto
catanese, la pasta con il nero di seppie entrò a casa dei nonni materni con
l’arrivo di mio padre che amava il pesce e che si occupava anche di pulirlo e
prepararlo.
Durante la preparazione, io
gli ero sempre accanto, ascoltavo i consigli e imparavo: Mi ricordava sempre che,
per una buona riuscita, erano determinanti la
freschezza e il luogo di provenienza delle seppie ( quelle del mediterraneo sono superiori a
quelle dell’atlantico perché vantano caratteristiche organolettiche e gustative
superiori). Dopo che mio padre, perdonato per la scelta matrimoniale, solo lui
naturalmente, e reintegrato dal padre nel posto di lavoro, si trasferirà nel “paesino”
del palermitano, questo buon piatto sarà gustato, purtroppo, solo le poche volte
in cui lui ritornerà a Paternò ( tre o quattro volte l’anno, legate alle scadenze
festive). La mia mamma, che apprezzava tanto questo piatto, decise che era giunto il momento di occuparsene personalmente.
Il sugo al nero di seppie è un modo, una
tecnica per cucinare questi molluschi che oltre ad essere un buon secondo, può servire
per condire la pasta, preferita dai siciliani o il riso che troviamo quasi
sempre nei ristoranti.
A pasta cu niuru di sicci
Ingredienti
600 h. di seppie pulite, tagliate
a strisce lunghe poco meno di 2
cm. e i ciuffini in modo da separarne i tentacoli; fiala
di nero, salsa di pomodoro, cipolla a fette sottili, olio extravergine, vino
bianco, prezzemolo, sale e pepe.
Preparazione
In una casseruola fare
appassire la cipolla a fette sottili con olio extravergine, quindi aggiungere
le seppie e soffriggere brevemente, irrorare di vino bianco e far evaporare
quindi aggiungere la salsa di pomodoro, sale e pepe.
Cuocere a fuoco lento per
circa una ventina di minuti (le seppie sono cotte quando infilando la forchetta
non offrono alcuna resistenza). Aggiungere, verso la fine, la fiala di nero
e lasciare cuocere per 2 m.
al massimo in modo da mantenere il più possibile inalterato il sapore; correggere
quindi di sale, se necessario, e aggiungere una spolverata di pepe nero e
spegnere il fuoco.
Cuocere gli spaghetti al dente,
scolarli e saltarli nella casseruola con l’intingolo di seppie, amalgamare a fuoco vivo per qualche secondo. Servire
decorando il piatto con foglioline di prezzemolo.
Qualche notizia sulle seppie e come pulirle
Le seppie migliori sono
quelle pescate nel mediterraneo e quelle di media grandezza la cui carne è più
tenera.
Se non siete in grado o non
avete voglia di pulire le seppie, fatelo fare al pescivendolo, in caso contrario
ricordate che, prima di accingervi alla pulitura è utile indossare i guanti ,
tipo quelli da chirurgo, per evitare di macchiarsi l’interno delle unghia.
Quindi lavare sommariamente
la seppia sotto l’acqua corrente per togliere il nero esterno, che è indice di freschezza ( il mollusco lo
espelle nella situazione di pericolo) e la sabbia.
Staccare la testa dal corpo
che porterà con sé la maggior parte
degli intestini da eliminare come si farà con gli occhi; tirare con delicatezza il sacchetto con l’inchiostro e metterlo da parte ( se non volete utilizzarlo subito,
congelate solo il liquido, il nero che se lasciato nel suo involucro,
scongelandolo, risulterebbe granuloso).Dopo aver tolto il becco e
l’osso, la conchiglia interna al mollusco, pelare la seppia, afferrandola per un
lembo e tirando la pelle.
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