Chi mette il
parmigiano, chi la mozzarella, chi la provola, chi il prosciutto e le uova
sode, chi infarina le melanzane e chi no, chi addirittura le impana in uovo e
pangrattato, chi li griglia e infine chi li fa in bianco senza sugo, ma solo
con una sorta di pastella di uovo e di latte.
La parmigiana fa
parte della categoria dei secondi piatti e, perché no, anche dei piatti unici,
ma è anche servita come antipasto, fredda e tagliata a tocchetti; la pietanza é “piuttosto corposa e anche se è
un piatto tipicamente estivo non é adatta al caldo, però non manca nelle tavole
dei siciliani e, soprattutto, nelle località balneare.
Nelle ricette
antiche siciliane, non era previsto l’uso del parmigiano ma formaggi locali dal
sapore più intenso come il pecorino pepato siciliano, che era la ricetta
che apprezzava il nonno: “Lo ricordo il
mio compagno di giochi, io lo aiutavo, alle prese con la parmigiana contadina, come la preparava la “sua” mamma, fin dall’ inizio del secolo
scorso, con il cacio, il pepato o il primo sale. Ma quella della nostra
famiglia, rivisitata da mia madre nei suoi ingredienti e, resa più leggera
perché no fa ingrassare, é composta di pochi elementi di qualità, tanta
pazienza e gioiosità, quella la mettevo io, naturalmente, ed é sempre stata la
nostra parmigiana che vi presenterò e che sono sicura piacerà anche a voi.
Ingredienti
1 melanzana ( preferibile la
violetta lunga palermitana):
tagliare a fette in lunghezza, cospargere di sale, farli spurgare per circa
quindici minuti, quindi sciacquarli e farli scolare; friggere in padella con
olio d’oliva e asciugarle su carta assorbente.
½ l di salsa:
In una pentola, fate dorare lo spicchio d’aglio con un filo di olio e
aggiungete la salsa, salate e fate
cuocere, quindi aggiungete qualche foglia di basilico e, se necessario,
aggiustate l’acidità, con un cucchiaino di zucchero.
1 spicchio d’aglio, 1 mozzarella tagliata a fettine, parmigiano
grattugiato, basilico, olio extravergine, sale e zucchero (se occorre, per aggiustare l’acidità della salsa).
Preparazione
Disponete, in una
teglia da forno, un primo strato di melanzane, cospargetevi la salsa,
aggiungete qualche foglia di basilico, disponete le fettine di mozzarella e
completate con una generosa spolverata di parmigiano grattugiato e continuate a
formare gli strati, chiudendo con delle fette di pomodori, spolverati di
parmigiano.
Mettere in forno a
180° per 20 minuti e buon appetito!
Qualche notizia
Napoli e Palermo si
contendono l’esclusività della ricetta; non c’è, comunque, da meravigliarsi
visto che il regno di Sicilia prima e quello delle due Sicilie dopo comprendeva
tutta l’Italia meridionale.
La prima
testimonianza storica sulla parmigiana è contenuta nel “Cuoco galante”( 1733)
di Vincenzo Corrado, cuoco pugliese, al servizio delle più importanti famiglie
aristocratiche della Napoli del ‘700.
Ippolito Cavalcanti,duca
di Bonvicino descrive, nel 1839, una ricetta simile nella sua “Cucina casarinola
co lo lengua napoletana (Cucina teorico pratica), così scrive: ”E farai
friggere le melanzane e le diporrai in una teglia a strati con il formaggio,
basilico, brodo di stufato o con salsa di pomodoro e coperte le farai stufare”.
L’utilizzo del
parmigiano arrivò in una fase successiva come alternativa al pecorino e i
napoletani ci aggiunsero anche la mozzarella.
E l’origine del nome?
Alcuni pensano che
il nome derivi dal termine dialettale “parmigiana” che sta ad indicare l’anta a
listelle delle persiane di legno che ricorda la forma in cui le melanzane si
tagliano e in cui si dispongono nella teglia.
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